La ricerca dello “Zen” grafico, ovvero quel precario equilibrio che si può ottenere miscelando a dovere le diverse componenti grafiche del desktop in modo da ottenere qualcosa di semplice e pulito ma al contempo raffinato e gustoso è qualcosa che vado ricercando ormai da tempo. Da mesi mi pongo davanti al gestore dei temi di gnome come uno stregone da libro fantasy, con ispirazione mistica e, una finestra sul ricettario (gnome-look, gnome-art, debian-art, kde-look, deviant art ecc.) dal quale, cercando e selezionando gli ingredienti giusti, cerco di ottenere un bouquet equilibrato, vagamente familiare ma al contempo originale ed unico, quindi diverso da altri aromi già sperimentati in alcuni tra i sistemi operativi proprietari maggiormente in circolazione.
L’emulazione, purtroppo, si annida ovunque ed è molto facile farsi prendere la mano fino a creare un clone a basso costo di interfacce quali Leopard/Tiger o Windows Vista. (ecco perchè fuggo dall’ottimo AWN, ripudio i bordi delle finestre Vista-like e non uso le bellissime icone OSX).
Quel che ricerco io è qualcosa di molto diverso: l’ottenimento di un desktop “profondamente gnome” (e quindi composto di tutti gli elementi che cottraddistinguono i desktop gnome… compresi i due pannelli, tanto odiati da una gran parte di utenti e che secondo me, invece, sono una delle caratteristiche principali del DE) senza al contempo cadere nella banalità. Purtroppo, infatti, troppo spesso il valore irrinunciabile della semplicità di una GUI, viene travisato. È opinione diffusa che una GUI per essere semplice debba essere “piatta”, non troppo particolareggiata, possibilmente poco colorata e “scondita” da possibili elementi di distrazione.
I temi di default di GNOME hanno purtroppo tradizionalmente una visione di questo tipo quando si parla di semplicità. Qualcosa sta lentamente migliorando grazie al lavoro di Cimi, ma purtroppo specialmente per quanto riguarda le icone stiamo secondo me confondendo semplicità con “banalità”. Pensate ad esempio all’attuale tema “tango”: le icone sono coerenti con una visione che mette la semplicità e la leggibilità al primo posto, ma purtroppo i risultati sono bidimensionali, esteticamente banali e a mio parere decisamente “old fashioned” (per non dire bruttine).

Icone Tango VS Icone Oxygen: come preferire le prime?
La mia visione della semplicità è assai diversa: una GUI deve essere al contempo elegante, particolareggiata e tuttavia non invadente, pulita e semplice. Un esempio emblematico sono i due pannelli di GNOME. Sono d’accordo con tutti quelli che dicono che i due pannelli sembrano restringere l’area di lavoro e in un certo senso rendono lo schermo “visualmente” più piccolo. Allo stesso tempo, però, credo che i due pannelli siano una buona idea e sicuramente sono un elemento distintivo di gnome in quanto DE. Il vero problema che va risolto è dunque in questo caso quello della percezione: come fare rendere i due pannelli quasi invisibili senza eliminarli del tutto?
Recentemente, con l’arrivo del nuovo Clearlooks di Cimi e del nuovo tema di icone Oxygen anche per GNOME, i miei sforzi stanno arrivando finalmente ad un “dunque”, ed è per questo che ho deciso di creare un post apposito con le istruzioni per ottenere un desktop 100% Neffoso.
Se siete interessati seguitemi! Altrimenti grazie per l’attenzione e alla prossima!