
Ebbene si, alla fine Microsoft l’ha spuntata: OOXML è standard ISO alla pari di ODF. Nonostante le polemiche di questi giorni e l’impegno prodigato dalla comunità del software libero affinché il mondo non si facesse abbagliare da Steve Ballmer e il suo docx, ODF non è più ormail l’unico standard formalmente riconosciuto dall’ISO. Stando a punto informatico, infatti, solo un quarto dei commissari che hanno votato la “promozione” di OpenXML si sono opposti al discusso formato di Microsoft, un’opposizione che ha dunque fallito nonostante innumerevoli campagne di lobbying dei sostenitori di ODF, che non avrebbero voluto l’instaurazione di un nuovo standard.
E noi? Come dovremmo giudicare la cosa? Doxaliber qualche giorno fa ha pubblicato un articolo chiarificatore che vi consiglio di leggere ma per la verità in questi giorni su internet si legge un po’ di tutto. C’è chi esulta, chi amaramente prende atto del fatto che viviamo tutti in un mondo di ladri e chi come me non sa bene che faccia fare.
La mia posizione originale penso sia nota a tutti quelli che mi leggono da qualche tempo. Ho sempre amato ODF e ho sempre creduto nella bontà dell’esistenza di uno standard aperto per i documenti, una sorta di “HTML” per i lavori d’ufficio, un formato gestibile da più programmi. Purtroppo questo sogno si è infranto quasi subito, dopo l’annuncio che Microsoft non avrebbe implementato ODF all’interno della propria suite office che ci piaccia o meno è e resta (seppur con una crescente concorrenza da parte di OpenOffice.org) la suite office più utilizzata al mondo. Quando la notizia si fece sentire un paio d’annetti fa non nascondo che avrei voluto strangolare Ballmer con queste mani, soprattutto perchè – oltre al danno anche la beffa – quest’ultimo ci proponeva un nuovo standard (meno libero e meno aperto di ODF) anzichè implementare quello che la comunità aveva già prodotto da mesi. E oggi? Cosa posso dire di questa decisione dell’ISO? Microsoft merita la tanto agognata certificazione? Dopo averci seriamente riflettuto la mia risposta finale è inaspettatamente un “SI”, e lasciatemi spiegare il perchè.
In quanto sostenitore di ODF, sarebbe facile sputare in faccia ai commissari, iniziare a bestemmiare, ad urlare contro questo mondo di venduti. Tuttavia, in quanto amante della tecnologia e sostenitore del software libero, alla fine non posso che vedere questa apertura del formato di Microsoft come una vittoria (anche se parziale) della nostra filosofia. Da oggi OpenXML sarà gestito da una comunità aperta e non più SOLO da Microsoft. Si potranno creare programmi finalmente interoperabili al 100% con Microsoft Office e il livello di concorrenza tra suite office potrà crescere anche se è indubbio che all’inizio Microsoft Office avrà un vantaggio competitivo non da poco e bisognerà fortemente spingere affinchè l’attuale implementazione di OpenXML presente in Office 2007 venga al più presto aggiornata in modo da corrispondere al modello OpenXML che è stato promosso standard ISO (a quanto pare l’implementazione attuale di OOXML è leggermente diversa da quella votata come standard. Questa cosa se non corretta vanificherebbe gli sforzi volti all’ottenimento di un formato veramente interoperabile).
Fortuna vuole che la quota di mercato, per noi del freesoftware non è così importante alla fine sono i princìpi a dover dominare. Come noi seguaci di GNU/Linux sappiamo bene, la vittoria si persegue nel lungo periodo cambiando le menti, i metodi di lavoro, i valori del software. Pensate al trend di questi ultimi anni: Internet Explorer 8 sarà progettato per superare l’Acid Test e diventare 100% compliant con gli standard W3C, Microsoft che spinge con tutti i mezzi per la trasformazione dei propri formati in formati aperti (anche se non lo sono allo stesso livello di ODF si tratta comunque di un notevole passo in avanti).
Non trovate anche voi che nonostante qualche piccolo incidente di percorso, nonostante tutto, la guerra infine la stiamo vincendo noi?
Così, intanto che aspettiamo l’uscita della nuova versione di OpenOffice.org (che come anticipato da numerosi blogger supporterà nativamente anche OpenXML) ci resta il tempo per un un ultimo rammarico: quello di non essere riusciti ad imporre ODF e di aver profuso tante energie allo sviluppo di un formato che probabilmente verrà sbalzato via dal cospicuo numero degli inconsapevoli clienti di Microsoft. Mi dispiace dirlo, ma per il nostro caro ODF, le prospettive future non sono delle più rosee a questo punto: milioni di utenti MS Office eseguiranno un upgrade alla versione 2007 nei prossimi mesi. Office 2008 per mac va già a ruba sulle reti P2P mondiali. Praticamente possiamo prevedere che nel giro di qualche anno, tutti i computer monteranno un pacchetto office OpenXML compliant. E allora ODF non resterà che un fantasma che tra qualche anno tutti si saranno dimenticati.
Nonostante la mia visione pessimistica sul futuro di ODF, vorrei però sottolineare che secondo me questo formato non è stato completamente inutile. Prima di tutto il fatto che sia arrivato per “primo”, ha fatto sì che Microsoft fosse determinata a riconquistare terreno a tutti i costi: persino vendendo il culo per aprire i suoi formati (cosa che avrebbe potuto fare gratis già diversi anni fa). Secondariamente ODF ha portato sulle bocche di tutti (persino di insiginficanti blogger di media cultura come il sottoscritto) il discorso degli standard liberi ed aperti, esercitando una notevole pressione su istituzioni nazionali ed internazionali affinchè spingessero per un’introduzione a livello di legge del principio secondo cui i documenti delle pubbliche amministrazioni dovrebbero essere redatte su formati aperti. Senza ODF dunque non ci sarebbe stata la pressione necessaria sul mercato, non ci sarebbe stata una volontà, un desiderio di apertura. Di questo possiamo senz’altro rallegrarci. Oggi questo problema è diventato di dominio pubblicoo e non siamo più solamente noi 4 sfigati a pensare al futuro dei formati aperti: il problema è oggi trattato con serietà da enti, organizzazioni internazionali, fondazioni, e organizzazioni di tutti i generi.
In conclusione quindi, Microsoft ha vinto una battaglia nel quadro di una guerra che complessivamente, a mio umile parere, sta volgendo a nostro favore. Continuiamo a lottare, l’esperienza che abbiamo ottenuto con ODF dimostra che anche se con un finale leggermente diverso dal previsto la storia, alla fine, si incammina verso un lieto fine.
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